1.
Jaffe GJ, Foster S, Pavesio C, Paggiarino D, Riedel GE.
Ophthalmology. 2018 Oct 24. pii: S0161-6420(18)31715-9
Studio multicentrico randomizzato che ha valutato la sicurezza e l’efficacia di un inserto intravitreale di fluorocinolone acetonide (FA) nel trattamento dell’infiammazione associata a uveite posteriore non infettiva.
I tassi di recidiva di uveite a 6 mesi (28% e 91%) e 12 mesi (38% e 98%) erano significativamente più bassi (P <0,001) con FA contro sham indicando che l’uveite posteriore non infettiva poteva essere gestita con successo con l’impianto di FA; inoltre gli occhi trattati con FA andavo incontro a un numero minore di episodi di recidiva di uveite, richiedevano meno trattamenti aggiuntivi e perdevano meno unità di acuità visiva rispetto agli occhi non trattati con FA.
2.
Chan TCY, Wan KH, Kang DSY, Tso THK, Cheng GPM, Wang Y.
Graefes Arch Clin Exp Ophthalmol. 2018 Oct 27. doi: 10.1007/s00417-018-4165-8.
Studio che ha indagato l’associazione tra la curvatura corneale anteriore e la centratura della zona ottica e il suo impatto sui profili di aberrazione di occhi trattati con SMILE (Small Incision Lenticule Extraction) – una procedura eseguita completamente con il laser a femtosecondi – e il laser in situ keratomileusis o LASIK. Gli Autori hanno dimostrato che l’astigmatismo della cornea anteriore aveva un impatto sulla centratura del trattamento nello SMILE, ma non nel LASIK.
3.
van Nispen R, van der Aa H, Timmermans F, Meijer N, Koster N, de Blok J, Keunen J, van Rens G.
Acta Ophthalmol. 2018 Oct 27. doi: 10.1111/aos.13956.
Studio cross-sectional che indaga sulla prevalenza di potenziali patologie oculari correlate all’età negli anziani assistiti da infermieri a domicilio. I risultati indicano che il 60% dei pazienti anziani con problemi di salute era affetto da una problematica oftalmica , e di questi più del 20% riportava un “problema oftalmologico non riconosciuto” fino allo screening domiciliare. Lo screening oftalmologico di base da parte degli infermieri sanitari a domicilio potrebbe essere uno strumento potenzialmente rilevante per ridurre la perdita della vista legata all’età, contribuendo all’iniziativa congiunta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – VISION 2020 per eliminare la “cecità evitabile”.
4.
Bernardo-Colon A, Vest V, Clark A, Cooper ML, Calkins DJ, Harrison FE, Rex TS.
Cell Death Dis. 2018 Oct 26;9(11):1097. doi: 10.1038/s41419-018-1061-4.
Questi Autori hanno studiato il ruolo dello stress ossidativo e dell’inflammosoma nella degenerazione assonica indotta da trauma e nella perdita della vista utilizzando un modello murino. I topi wild-type sono stati alimentati con diete normali, ad alto contenuto di vitamine E (VitE) o chetogeniche. I topi privi della capacità di produrre vitamina C (VitC) venivano mantenuti con una dieta a basso contenuto di VitC. Inoltre, gli occhi di sinistra dei topi sono stati esposti a pressione e danno tissutale. I dati hanno rivelato che la lesione aumentava i livelli di superossido retinico, diminuiva la SOD2 e aumentava i livelli di caspasi. La dieta denominata low-VitC esacerbava questi cambiamenti mentre la dieta high-VitE li mitigava. La lesione causava la perdita di quasi il 50% degli assoni del nervo ottico a 2 settimane e l’ipertrofia degli astrociti nei topi in regime dietetico normale, entrambi venivano prevenuti dalla dieta ad alto contenuto di VitE. Questi dati suggeriscono che lo stress ossidativo induce l’attivazione dell’inflammosoma dopo neurotrauma del sistema visivo. Inoltre, il blocco dell’attivazione della via dell’inflammosoma può essere un efficace intervento post-infortunio.
5.
Monteiro MLR, Hokazono K, Cunha LP, Biccas Neto L.
BMC Ophthalmol. 2018 Oct 26;18(1):278. doi: 10.1186/s12886-018-0949-1.
L’improvvisa perdita della vista e l’edema del disco ottico causati dalla neurite ottica sono solitamente seguiti da un significativo recupero visivo. Tuttavia, la guarigione è scarsa o nulla quando la perdita è causata da neurite ottica atipica, specialmente nei pazienti con neuromielite ottica. Le drusen del disco ottico sono una causa di edema del disco e possono essere un fattore predisponente per la neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica (NAION), imitando così la neuropatia ottica atipica.
Lo scopo di questo studio è di descrivere due pazienti con perdita dell’acuità visiva, seguita da atrofia del disco ottico inizialmente etichettata come “atipica” nei quali in un secondo momento la tomografia a coerenza ottica (OCT) ha rivelato drusen profonde del disco ottico identificandole come fattori predisponenti per la NAION.
6.
Harada C, Kimura A, Guo X, Namekata K, Harada T.
Br J Ophthalmol. 2018 Oct 26. pii: bjophthalmol-2018-312724. doi: 10.1136/bjophthalmol-2018-312724.
Il glaucoma è una delle principali cause di perdita della vista al mondo. Attualmente, l’intervento farmacologico per la terapia del glaucoma è limitato a colliri mirati a ridurre la pressione intraoculare (IOP). Recenti studi hanno dimostrato che vari fattori sono coinvolti nella patogenesi del glaucoma, specialmente nel sottotipo del glaucoma a tensione normale. Ad oggi, sono stati studiati vari modelli animali di glaucoma, inclusi topi knockout per il glutammato/aspartato, topi knock-in con optineurina E50K, topi DBA/2J e diversi modelli sperimentalmente indotti. Questi modelli animali sono molto utili per chiarire la patogenesi del glaucoma e per identificare potenziali bersagli terapeutici. Tuttavia, ogni modello rappresenta solo alcuni aspetti del glaucoma, mai l’intera malattia. Questa review riassume i diversi aspetti dei modelli animali di glaucoma e le recenti ricerche di base condotte sulla protezione della retina utilizzando i farmaci ad oggi disponibili.
7.
Differences between tears of contact lens wearers studied by photon correlation spectroscopy.
Picarazzi S, Bergamaschi D, Tavazzi S.
Cont Lens Anterior Eye. 2018 Oct 23. pii: S1367-0484(18)30772-0. doi: 10.1016/j.clae.2018.10.004.
Lo scopo di questo studio era di valutare le eventuali differenze tra le lacrime di portatori di lenti a contatto di diversi materiali, rilevabili misurando il diametro idrodinamico dei componenti lacrimali attraverso la spettroscopia a correlazione di fotoni (PCS).
I portatori sono stati divisi in gruppi a seconda del materiale: (i) idrogel del gruppo II FDA (H-II), (ii) idrogel del gruppo IV FDA (H-IV), (iii) idrogel siliconico (SH).
Sono state riscontrate differenze statistiche tra le lacrime di ciascun gruppo di portatori di lenti a contatto dei diversi materiali e non solo tra portatori e non, tranne che tra SH e H-IV.
8.
Association between tear film break up time and blink interval in visual display terminal users.
Uchino M, Kawashima M, Uchino Y, Tsubota K, Yokoi N.
Int J Ophthalmol. 2018 Oct 18;11(10):1691-1697. doi: 10.18240/ijo.2018.10.18
Gli Autori di questo studio hanno studiato l’associazione tra il tempo di rottura del film lacrimale (tear film break up time – TBUT) e l’intervallo di ammiccamento degli occhi nei soggetti che utilizzano terminali video (Visual Display Terminals – VDT).
I 930 utenti di VDT sono stati sottoposti a test della sindrome dell’occhio secco e test della funzionalità visiva. I soggetti con intervallo di ammiccamento più lungo del TBUT sono stati considerati come a rischio di film lacrimale instabile. Questi soggetti erano circa l’80% dell’intero campione, inoltre questo gruppo presentava valori del test di Schirmer e di TBUT significativamente più bassi, tuttavia non presentava differenze significative nella gravità dei sintomi. Infine, la regressione logistica ha dimostrato che un’età oltre i 40 anni rappresenta un importante fattore di rischio.
High-Dose Steroid Treatment of Bacterial Keratitis.
Green M, Hughes I, Hogden J, Sara S, Apel A, Stapleton F.
Cornea. 2018 Oct 24. doi: 10.1097/ICO.0000000000001794
Lo scopo di questo studio retrospettivo è di descrivere i modelli di utilizzo degli steroidi nella cheratite batterica e di analizzare l’effetto degli steroidi sull’acuità visiva dei pazienti. Veniva classificato come trattamento steroideo ad alte dosi la posologia di 6 o più gocce di steroide al giorno entro 7 giorni dal raschiamento della cornea. L’esito dell’episodio di cheratite veniva classificato buono se l’ acuità visiva finale era 6/12 o migliore; scarso se era 6/60 o peggiore o se si richiedeva un trapianto di cornea, altrimenti era classificato come medio. I dati hanno mostrato che i fattori significativamente associati con i risultati nel modello multivariato erano: il trattamento steroideo ad alte dosi, l’acuità visiva di base del soggetto, l’età, la causa della cheratite, le dimensioni degli infiltrati e la posizione. Pertanto, il trattamento steroideo ad alte dosi era significativamente associato a migliori risultati visivi nei pazienti con cheratite batterica.
10.
Retinoblastoma presenting as haemorrhagic choroidal detachment in a 10-year-old girl.
Sosuan GMN, Eleazar-Verde JT, Mercado GJV, Arroyo MH.
BMJ Case Rep. 2018 Oct 24;2018. pii: bcr-2018-226149. doi: 10.1136/bcr-2018-226149.
Il retinoblastoma è la neoplasia intraoculare più comune nei bambini. Questi Autori riportano un caso di retinoblastoma che si presentava come distacco coroideale emorragico in una bambina di 10 anni. La paziente si presentava con improvviso offuscamento della vista nel contesto di un trauma contusivo. Lo Specialista sospettava un distacco coroideale emorragico. La paziente subiva il drenaggio esterno tramite sclerostomie. L’emorragia si risolveva ultrasonograficamente, ma la visione non migliorava. Cinque mesi dopo l’intervento, la paziente si presentava con improvviso dolore e gonfiore agli occhi. Le analisi erano coerenti con una diagnosi di panoftalmite ed è stata trattata come tale. Sei mesi dopo l’intervento, il dolore e il gonfiore persistevano; quindi, l’occhio è stato enucleato. L’istopatologia ha rivelato piccoli globuli blu rotondi con necrosi coerente con retinoblastoma. Da ciò, l’importanza di una maggiore consapevolezza delle varie presentazioni del retinoblastoma per prevenire complicazioni che mettono in pericolo la vita e la vista dei pazienti.
Dr. Carmelo Chines
Director responsable